lunedì 29 aprile 2013

BELTANE - La rinascita è compiuta




Beltane o Beltaine, dal gaelico irlandese Bealtaine o dal gaelico scozzese Bealtuinn; entrambi dall'antico irlandese Beletene "fuoco luminoso", è un'antica festa pagana celtica che si celebra attorno al primo maggio. Beltaine è il nome del mese di maggio in irlandese e rappresenta anche l'inizio della
primavera in Irlanda. È il giorno situato a metà fra l'equinozio di primavera ed il solstizio estivo, astronomicamente il giorno corretto è il 5 maggio. 

Fonti gaeliche del X secolo affermano che i druidi accendevano dei falò sulla cima dei colli e che vi conducevano attraverso il bestiame del villaggio per purificarlo ed in segno di buon augurio. Anche le persone attraversavano i fuochi, allo stesso scopo. L'usanza persistette attraverso i secoli e dopo la cristianizzazione (i popolani sostituirono i druidi nell'accendere i fuochi), fino agli anni cinquanta La celebrazione sopravvive ancora oggi in alcuni luoghi, dove principalmente le persone vengono fatte passare attraverso i fuochi. Una celebrazione di Beltane si tiene ogni anno la notte del 30 aprile a Calton Hill, presso Edimburgo, a cui partecipano circa 15.000 persone.
Beltane è una festività prettamente britannica e irlandese, non estesa a tutti i popoli celtici, dato che i Gallesi, i Bretoni e i Galli non celebravano questa ricorrenza. Per le popolazioni mediterranee il motivo era legato soprattutto al clima più mite e l'inizio della primavera veniva festeggiato ad Ostara.

Nel druidismo, Beltane indica una delle otto festività legate al ciclo delle stagioni. Nella Wicca Beltane o Beltaine indica uno degli otto sabbat, celebrato il primo maggio. Anche se la festività riprende alcuni aspetti della festa gaelica (come i falò), sembra più legata alla celebrazione germanica di Calendimaggio, sia per il significato di festa della fertilità che per i rituali (come la danza attorno ad un palo ornato di fiori e stringhe, di cui ogni danzatore tiene un'estremità). Beltaine viene celebrato con una rappresentazione rituale del rapporto fra il Dio e la Dea.

 La tradizione endemica europea di accendere fuochi e falò in occasione di festività primaverili o legate ad equinozi e solstizi è la traccia indelebile degli antichissimi riti legati al Dio Belanu e al Beltaine; in Italia i celtoliguri erano senz'altro tra gli adoratori del dio e celebravano questa festività. Ancora oggi esiste tra l'altro in molte culture contadine, come ad esempio in Piemonte. In alta Valle Camonica (BS), la piccola comunità di Pontagna, frazione del comune di Temù, festeggia la notte tra il 15 ed il 16 di agosto (nella tradizione Cristiana è la festa di Santa Giulia) con grandi fuochi accesi in alto sui monti, ben visibili da fondo valle. Analogamente, ad Avezzano è tradizione accendere fuochi in onore della Madonna di Pietraquaria la notte del 26 aprile. Anche in Valle d'Aosta si usa accendere dei falò sulle vette dei monti nella notte di San Pietro e Paolo tra il 29 ed il 30 giugno. Anche nei paesi dell'aquilano si usa accendere grandi fuochi la notte fra il 23 e il 24 giugno (San Giovanni)e in particolare a Coppito anche la notte del 29 giugno san Pietro e Paolo.

Beltane è il momento in cui la rinascita è ormai completa, l'uovo di Eostre si è schiuso. In questo periodo fiorisce la natura e nascono le cucciolate. Si festeggiano la luce e la vita nel loro momento più gioioso, con il ritorno all'estate e alla fertilità. E' un periodo dell'anno i8n cui le nostre membra sono ormai lontane dal torpore invernale, abbiamo voglia di fare e agire. Questo è il momento di uscire di casa, fare passeggiate e immergersi nella natura.

Nella tradizione celtica le due feste maggiori erano Beltane e Samhain che segnavano rispettivamente l’inizio dell’estate e l’inizio dell’inverno. Come molte altre popolazioni pastorali, gli antichi celti avevano infatti due sole stagioni: la metà oscura e la metà luminosa dell’anno. Le successive suddivisioni dell’anno furono introdotte più tardi dagli agricoltori.
i Fuochi venivano accesi in onore di Bel (Belenos, Balor) il Luminoso, Dio della Luce e del Fuoco, una controparte celtica di Apollo, equivalente del gallico Chernunnos e del britannico Herne: due divinità maschili della fertilità signori dei boschi e degli animali.
Questi ultimi sono una controparte nordica del Dio Pan ed il loro culto, celebrato nei boschi e nelle campagne, sopravvisse a lungo nel Medioevo; tanto da aver contribuito a creare l’immagine delle streghe adoratrici del demonio.
Simbolicamente Chernunnos e Bel possono essere due aspetti del Dio Cacciatore che feconda la Dea Fanciulla, aspetti rappresentati da i due temi che dominano la festa di Beltane: Fertilità e Fuoco.
Il Fuoco in questa festa rappresenta appunto il calore della passione che genera la vita, o anche l’ardore dei guerrieri durante la caccia, passione che anch’essa suscitava nel corpo, nella mente e nello spirito una grande eccitazione.
I fuochi di Bel erano accesi sulle colline, per celebrare il ritorno della Vita e della Fertilità nel mondo.
In Galles nove uomini rimuovevano dalle loro persone tutti gli oggetti di metallo, e andavano nei boschi a raccogliere nove diversi tipi di legna, che veniva posta in un buco nel terreno e accesa ritualmente con due pezzi di legno di quercia, sfregati insieme per creare scintille. I nove tipi di legna erano probabilmente i nove legni sacri dei Druidi: Sorbo selvatico, Quercia, Salice, Nocciolo, Betulla, Biancospino, Melo, Pino, Vite o Rovo.
Il numero nove nella tradizione celtica è il numero che indica la completezza, quindi simbolico del cosmo.

Beltane era la festa nella quale la Madre Terra ed il grande Dio dei Boschi si univano, per garantire la continuità, l‘abbondanza e la vita.
In questo periodo, vero e proprio momento “caotico” di passaggio, le leggi della realtà ordinaria sono quasi sospese e si aprono le porte dei regni ultraterreni come il Sidhe: il regno fatato dei celti. In questo periodo le fate appaiono agli umani e molte leggende associate a queste feste riguardano spesso gli incantamenti dell’Altro Mondo.
La festa celtica di Beltane divenne la festa medievale di Calendimaggio. L’inizio della bella stagione era celebrato con tornei dove il vincitore, personificazione del Dio vittorioso, otteneva il diritto di sposare la damigella per cui si era battuto.
Rami e fiori venivano portati dai boschi, la mattina di Beltane, per decorare porte e finestre o per fabbricare ghirlande che i giovani portavano in giro per le strade cantando, chiedendo cibo e dolci in cambio. Infatti una caratteristica di questa festa è la celebrazione della vegetazione, così un usanza celtica era quella di appendere una ghirlanda primaverile (simbolo della Dea) a un tronco privo di rami (simbolo fallico del Dio Selvaggio).

Simboli
Palo di maggio, fuoco

Divinità
Pan, Eros, Artemide, Bacco

Colori
Bianco, rosso, rosa e verde

Cibi tradizionali
Frutti rossi, latte, maiale e vino

Erbe
Biancospino, rosmarino, calendula, campanula

Pietre
Smeraldo, quarzo rosa, corniola

Fonti:
http://www.celtical.it/pagine/beltame.php
http://it.wikipedia.org/wiki/Beltane




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