Superati mesi freddi dell'anno siamo giunti all'equinozio di primavera che dopo quello d'autunno è il secondo momento dell'anno in cui luce e ombra sono in perfetto equilibrio, la parola equinozio deriva dal latino "aequus nox" che significa notte uguale. Questo momento segna l'uscita dalla metà oscura dell'anno e ci proietta nella metà luminosa della ruota, in cui tutto si risveglia.
Questa festa era celebrata anche nel mondo romano in cui si festeggiava il dio Marte padre dei gemelli fondatyori della città e l'anno nuovo per i romani iniziava proprio il mese di Marzo.
E’ una festa che celebra la fertilità della terra ed ha un
particolare valore soprattutto nel paganesimo dell’area mediterranea
dove già all’equinozio il ritorno della bella stagione e il
rinnovarsi della natura è evidente. I popoli più nordici
come i Celti spostavano questa ricorrenza a Beltane, festa della riproduzione
del bestiame con una matrice agricola meno marcata rispetto alle feste
dell’area mediterranea, dove è l’Equinozio, o quantomeno
i rituali che venivano celbrati in prossimità di queste corrispondenze,
in realtà ad avere un’importanza maggiore rispetto a Beltane.
In gallese l'equinozio di primavera si chiama "Alban eiler". La parte dell'anno in cui viene il momento della rinascita anche dei nuovi progetti, è il momento in
cui è possibile realizzare quei sogni che sono nati nel periodo freddo.
E’ il momento adatto per aprirsi ai sentimenti e viverli nella loro
totalità,rinascere con la Natura e fondersi con la Madre Terra,
celebrarla e gioire della Vita che sboccia e si manifesta in tutte le
sue forme. Non dimentichiamo che le festività
avevano sempre una duplice valenza: la prima riferita ai mutamenti
ciclici stagionali della terra ai quali corrispondeva un uguale
simbologia per i mutamenti nell’animo dell’umano.
Questo giorno è celebrato in un punto intermedio nel ciclo delle
stagioni tra Imbolc ( 2 febbraio) e Beltane (1° maggio). A Yule, abbiamo
celebrato il ritorno della luce o del sole al mondo e per quanto possa
sembrare strano, è ad Imbolc che abbiamo celebrato l’arrivo
della Primavera. Ora il giorno e la notte sono perfettamente in equilibrio
ed uguali in lunghezza, e la forza del sole sta crescendo. Nella ruota
dell’anno, questo festival è seguito da Beltane, cui segue
il solstizio d’estate ( 21 giugno), allorchè il sole raggiungerà
il suo zenith per poi tornare ad accorciarsi fino a Yule.
Come Yule, la Signora del Giorno è una delle feste minori della ruota dell’anno, celebrata con meno enfasi rispetto ai Sabbath di Beltane, Lammas, Samhain ed Imbolc. Tuttavia, questo è un giorno molto importante, un giorno in cui dovremmo essere allegri, dato che celebra il calore e la forza guaritrice del sole, il rinverdimento della terra e la nascita di nuova vita in primavera. Come per il raccolto del 21 settembre, questo è il festival dell’ equilibrio in cui ci riuniamo per celebrare l’equilibrio e l’armonia nell’universo.
Come Yule, la Signora del Giorno è una delle feste minori della ruota dell’anno, celebrata con meno enfasi rispetto ai Sabbath di Beltane, Lammas, Samhain ed Imbolc. Tuttavia, questo è un giorno molto importante, un giorno in cui dovremmo essere allegri, dato che celebra il calore e la forza guaritrice del sole, il rinverdimento della terra e la nascita di nuova vita in primavera. Come per il raccolto del 21 settembre, questo è il festival dell’ equilibrio in cui ci riuniamo per celebrare l’equilibrio e l’armonia nell’universo.
Come per le altre ricorrenze stagionali antiche, questo giorno è
stato in parte assorbito dalla chiesa cristiana ed associato a due giorni
santi cristiani. Il primo è la festività dell’annunciazione
della Vergine benedetta Maria, che cade il 25 marzo. Il secondo, naturalmente,
è la Pasqua.
Il termine "Easter" con cui in inglese si designa la Pasqua ci riporta ad una antica divinità pagana dei popoli nordici, la dea Eostre, assimilabile a Venere, Afrodite e Ishtar, la quale presiedeva ad antichi culti legati al sopraggiungere della primavera e alla fertilità dei campi. I popoli Celti denominavano l’equinozio di Primavera “Eostur-Monath” e successivamente “Ostara”. Il nome sembrerebbe provenire da aus o aes e cioè Est, e infatti si tratta di una divinità legata al sole nascente, anzi “risorto” e al suo calore. E del resto il tema dei fuochi e del ritorno dell’astro sarà un tema ricorrente nel prosieguo delle tradizioni pasquali.
Il termine "Easter" con cui in inglese si designa la Pasqua ci riporta ad una antica divinità pagana dei popoli nordici, la dea Eostre, assimilabile a Venere, Afrodite e Ishtar, la quale presiedeva ad antichi culti legati al sopraggiungere della primavera e alla fertilità dei campi. I popoli Celti denominavano l’equinozio di Primavera “Eostur-Monath” e successivamente “Ostara”. Il nome sembrerebbe provenire da aus o aes e cioè Est, e infatti si tratta di una divinità legata al sole nascente, anzi “risorto” e al suo calore. E del resto il tema dei fuochi e del ritorno dell’astro sarà un tema ricorrente nel prosieguo delle tradizioni pasquali.
A Eostre era sacra la lepre, simbolo di fertilità e animale sacro in
molte tradizioni. I Britanni associavano la lepre alle divinità della
luna e della caccia e i Celti la consideravano un animale divinatorio.
Nella tradizione buddhista le leggende narrano di come una lepre si
sacrificasse per nutrire il Buddha affamato, balzando nel fuoco. In
segno di gratitudine il Buddha impresse l'immagine dell'animale sulla
luna. In Cina la lepre lunare ha un pestello ed un mortaio con cui
prepara un elisir di immortalità. Gli Indiani Algonchini adoravano la
Grande Lepre che si diceva avesse creato la Terra. Nell'antica Europa i
Norvegesi rappresentavano le Divinità lunari accompagnate da una
processione di lepri che portano lanterne. Anche la Dea Freya aveva
come inservienti delle lepri e la stessa Dea Eostre era raffigurata con
una testa di lepre.
La lepre di Eostre, che deponeva l'uovo della nuova vita per
annunciare la rinascita dell'anno, è diventata l'odierno coniglio di
Pasqua che porta in dono le uova, altro simbolo di fertilità. Così le uova pasquali
si ricollegano alle tradizioni pagane in cui si celebrava il ritorno
della dea andando a scambiarsi uova “sacre” sotto l’albero ritenuto
“magico” del villaggio, usanza che collega Eostre alle divinità arboree
della fertilità.
E l’UOVO non è scelto a caso ma è da sempre e per qualsiasi cultura, simbolo di vita, di creazione, di rinascita.
Per il primitivo raccoglitore e cacciatore la primavera
portava gli uccelli a deporre le proprie uova e dunque ad avere un
nuovo sostentamento dopo l’austerità dell’inverno. E la nascita del
mondo da un uovo cosmico è un'idea universalmente diffusa che veniva
celebrata presso molte civiltà alla festa equinoziale di primavera,
quando la natura risorge. Infatti in numerose mitologie un uovo
primordiale, embrione e germe di vita, è il primo essere ad emergere
dal Caos: è l'"Uovo del mondo" covato da una Grande Dea e dischiuso dal
Dio Sole. L'Equinozio è il giorno in cui si commemora la discesa
della giovane Dea nel mondo sotterraneo e il suo ritorno trionfante
alla superficie della terra, portando con sé i doni della luce, del
calore e della fertilità per tutta l’umanità, e cio’ fa pensare alle
Dee Persephone, Kore, Blodeuwedd, Eostre, Aphrodite, Athena, Cybele,
Gaia, Hera, Iside, Ishtar, Minerva e Venere.
E’ inoltre la stagione del giovane dio che fa pensare ad Herne il cacciatore, il pettirosso del bosco, l’uomo verde, Cernunno, il signore della natura, Dagda, Attis, Tammuz, il dio cornuto, Mithras, Odino, Thoth, Osiride.
Il motivo del sacrificio e della rinascita hanno un significato profondo per i cristiani, ma non solo, che commemorano la crocifissione, morte e resurrezione di Cristo con la Pasqua. Qualunque sia la nostra credenza, questo è un periodo in cui celebriamo il trionfo della luce sul buio e sulla morte, la rinascita a nuova vita.
E’ inoltre la stagione del giovane dio che fa pensare ad Herne il cacciatore, il pettirosso del bosco, l’uomo verde, Cernunno, il signore della natura, Dagda, Attis, Tammuz, il dio cornuto, Mithras, Odino, Thoth, Osiride.
Il motivo del sacrificio e della rinascita hanno un significato profondo per i cristiani, ma non solo, che commemorano la crocifissione, morte e resurrezione di Cristo con la Pasqua. Qualunque sia la nostra credenza, questo è un periodo in cui celebriamo il trionfo della luce sul buio e sulla morte, la rinascita a nuova vita.
I colori di Oestara o Eostre sono tutta la gamma del rosa, blu-chiaro
e giallo paglierino chiaro, il verde, così come i colori più
forti della Primavera, quali il verde dell’erba, il blu dell’uovo
di pettirosso, il viola ed il bianco.
Le pietre speciali per questo giorno sono l’opale, l’aquamarina, il quarzo rosa e la pietra di luna.
Gli animali mitici includono gli unicorni, cavalli e centauri alati.
Le piante e le erbe associate con questo festival sono i fiori di primavera, dai croco, ai bucaneve, dalle daffodi ai narcisi, così come il gelsomino, il muschio irlandese e lo zenzero.
Le pietre speciali per questo giorno sono l’opale, l’aquamarina, il quarzo rosa e la pietra di luna.
Gli animali mitici includono gli unicorni, cavalli e centauri alati.
Le piante e le erbe associate con questo festival sono i fiori di primavera, dai croco, ai bucaneve, dalle daffodi ai narcisi, così come il gelsomino, il muschio irlandese e lo zenzero.
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